Huangbo si mostrò alla congregazione dei monaci e disse:
“Voialtri vi nutrite di scorie. Sapete che non ci sono maestri di meditazione in tutta la grande era Tang?”
In quel momento, un monaco uscì dal gruppo e disse:
“Allora, cosa fanno quelli che si sforzano di correggere i discepoli e istruire le masse?”
“Non dico che non esista la Meditazione, non esistono maestri.”
Leonardo Vittorio Arena, Le iscrizioni della scogliera verde (Biyanlu), ebook 2019.
La mia idiosincrasia verso tutti i “maestri spirituali” (di qualsiasi colore, ordine o grado, essi siano) , nonché il mio zen più taoista che buddhista, nascono proprio dalla suddetta considerazione di Huangbo.
Io non concepisco, ne riconosco maestri, quando la sfera è del tutto personale, come nel caso della meditazione, guide si ! ma alla stregua dei cartelli stradali, che indicano senza intervenire.
La differenza tra maestro e guida è che il primo condiziona, fornendo indicazioni precotte , il primo parla di etica, di cosa fare o non fare, il secondo è muto, fornisce al massimo degli strumenti, il primo con lo spirito fa business, il secondo ombra ai piccioni.
Solo quando la sfera si amplia e da personale diventa anche pubblica, o sociale, o artistica, allora ha un senso la figura del maestro, perchè in questi casi c’è una storia, una tradizione, degli ideali condivisi, in tutti gli altri casi, ovvero quando hai a che fare solo con te stesso, cerca delle guide, mai dei maestri.