QUI, per l’introduzione all’esercizio.
POESIA Palpitano sottili fili d'erba alla brezza leggera del mattino. In un cielo dipinto ad acquerello l'alba chiara ha il colore del cobalto. TANKA è chiara l'alba in un cielo dipinto ad acquerello fremono i fili d'erba al tocco della brezza HAIKU è chiara l'alba in un cielo dipinto ad acquerello
ANALISI di EG
Il contesto è quello classico bucolico degli haiku tradizionali, la poesia infatti introduce 2 immagini distinte: 1) dei fili d’erba mossi da una brezza mattutina, 2) un’alba color cobalto, utilizzata come sfondo dell’immagine precedente.
Stilisticamente, la ricerca dell’evocazione è molto presente, fin troppo presente e questo sarà l’ostacolo principale, come vedremo, al corretto svolgimento dell’esercizio.
L’uso ricorrente di termini ed immagini suggestive come il palpitare dell’erba, o il richiamo ad un cielo acquarellato è di fatto un condizionamento mentale che, se accettabile nelle poetiche non haiku, si scontra con il furyu (la poetica haiku).
Intendiamoci, le scelte di Rosa Maria sono del tutto legittime, ma sono anche la testimonianza di come interpreti ed intenda la poesia in generale.
La riduzione a tanka conferma le due immagini sopradescritte, quindi tecnicamente è corretta, anche se viene perso il riferimento al colore del cielo, mentre la presenza della brezza viene risolta introducendo il predicato fremere.
Nella riduzione ad haiku invece, ogni riferimento ai fili d’erba scompare, lasciando il posto al solo sfondo iniziale, ovvero all’alba e al suo cielo.
In conclusione, il processo di riduzione corretto si ferma alla forma tanka, in quanto lo haiku finale perde completamente una delle immagini protagoniste, soffermandosi esclusivamente sullo sfondo. Le immagini seppur non originali, avevano un certo potenziale e l’errore principale dell’esercizio è stato quello di continuare ad usare come paradigma lo stile evocativo esplicito anche nella riduzione haiku, piuttosto che rifarsi a termini, in grado di evocare si, ma in modo implicito, ovvero non direttamente deducibile. Cambiare il proprio paradigma in funzione della poetica è un’aspetto fondamentale, se si vuol fare poesia.
Personalmente, immaginando la scena, avrei sfruttato il contrasto sui colori derivabili dalla poesia iniziale.
Ad esempio
vibrazioni il verde dell'erba il cobalto del cielo (EG) p.s. ho usato il termine vibrazioni, in quanto la luce, con i suoi colori (frequenze), è fisicamente una vibrazione del campo elettromagnetico.
Avrei molto altro da dire, ma mi sono reso conto che sarebbe ingiusto nei confronti di Maria Rosa trattare argomenti di carattere generale nella sua recensione, quindi scriverò un articolo ad hoc , che pubblicherò alla fine del giro delle recensioni sui singoli autori.