(kikaku) fulmini ieri a est oggi a ovest
(otoyoshi) erbe fluttuanti l'oggi fiorisce laggiù sull'altra sponda
(gottardi) piatti sporchi dal solito rubinetto l'acqua nuova
L’ideale poetico da cui derivano questi haiku è il mujo, ovvero l’impermanenza, in questo caso declinata come cambiamento perenne dei fenomeni del mondo (qui per approfondimento).
Questo ideale poetico, come tutti gli ideali poetici, è attribuibile solo al poeta che lo deve far proprio.
Il mujo, quando si trasforma in consapevolezza dell’impermanenza, ovvero nella comprensione che un evento a cui assistiamo è destinato a svanire, assume una delle interpretazioni più comuni del parametro estetico mono no aware, che come tutti i parametri estetici, è invece un attributo del testo di un haiku.
Un fulmine, un’alba o l’acqua che scorre non sono mai identici, nemmeno a sè stessi..
Questa semplice, ma profonda verità, insita nell’attimo e compresa , accomuna i poeti che praticano il mujo , percepibile indirettamente attraverso la sua proiezione di mono no aware.
Come esercizio, ho chiesto agli utenti del Lab un loro haiku che dimostrasse al meglio questa relazione, in termini di essenza.
Ecco una selezione di quelli pervenuti.
(Gabriella De Masi) Foglie d'autunno Accettare la mia nuova vecchiezza
(Pasquale Asprea) equinozio - la ruga sulla fronte si allunga
(Angiola Inglese) trasloco- diversa e uguale guardo la luna