Uno zen haiku è il risultato finale di due passi ben distinti:
- un kensho che fa riferimento alla mente mushin o zen, che è il vero ed unico momento creativo riconoscibile
- un processo compositivo in cui si assemblano tutte le componenti classiche della poesia (ideali, estetica, forma, tecnica, pragmatica della comunicazione) e che fa riferimento alla mente duale dell’autore, perchè scrivere è sempre il risultato di un processo duale
Il tempo che può intercorrere tra questi due passi è variabile, può annullarsi del tutto o dilatarsi all’infinito, perchè la mente duale agisce come un programma software e quindi essere più veloce di un battito di ciglia o andare letteralmente in loop.
Ma questo fatto non toglie un grammo alla qualità dell’esperienza poetica, che rimane l’unico fattore importante.
Inoltre, in uno zen haiku non esiste l’ispirazione, ne ha senso la sua ricerca, perchè per un poeta consapevole, ogni momento vissuto, in qualsiasi luogo si trovi, ovvero ogni suo attimo ha pari dignità di essere messo nero su bianco.
Condivido: non fa una piega alla mia poetica dell'”attimo fuggente” sul modello dell’impressionismo pittorico .Tu che ne pensi? [Un attimo “fuggente” varia in ogni individuo secondo il tempo e il luogo ed è diverso da persona a persona .Tanti sono gli attimi della vita ma sono “fuggenti” solo quelli di cui uno è consapevole. Ogni uomo rispecchia il condizionamento dei luoghi, della cultura e della storia di origine, pur condividendo con i suoi simili gli stessi sentimenti universali in quanto creatura speciale posta al centro dell’universo inteso come Natura Naturata ( Tao? ). Un uomo è poeta per la sua poesia, non per la sua filosofia , la sua ideologia o la sua religione, elementi di cultura che entrano nei contenuti dei suoi versi come materia a forma, sempre in continuo divenire, secondo il flusso della sua esperienza di vita.]
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