Non c’è haiku se non si pratica:
- il pensiero e il non pensiero;
- la forma e la non forma;
- la bolla giapponese e la non bolla giapponese.
L’unica Via, per un poeta di haiku, è quella che attraversa lo Zen, perchè solo nello zen si è e non si è, c’è la parola e la non parola, ovvero si conosce la nostra vera natura, attraverso l’osservazione del mondo.
Senza zen lo haiku diventa un gioco di parole che può degenerare in uno zwangsneurose.
La prova ontologica di Anselmo d’Aosta resta nell’ambito della filosofia greca, sancendo l’onnipotenza del pensiero, un meccanismo che i nevrotici ossessivi conoscono fin troppo. Il non-pensiero non ha accesso…
A tal riguardo, da praticante di meditazione zen ed haijin posto quì un link ad un articolo di qualche anno fa:
http://gianniplacido.it/index.php/articoli/item/98-haiku-tra-tradizione-ed-originarieta
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