Come sosteneva Basho, un haiku è perfetto quanto il tempo che intercorre tra il momento vissuto e la sua verbalizzazione si annulla.
“non lasciate che un solo istante si frapponga tra la vostra poesia e la scrivania” M.Basho
Analogamente, come dicono i maestri zen, un momento di vita diventa poesia, quando è vissuto in piena consapevolezza.
Poesia e vita s’incontrano, solo quando tutto fluisce naturalmente, senza forzature, nel qui e ora.
Questo io lo chiamo vivere per haiku.
Come sosteneva Basho, la spontaneità e la purezza sono elementi imprescindibili per un autore e non possono che esaltarsi e concretizzarsi, se non nell’immediatezza del gesto.
Quindi, non lasciate che la vosta mente prenda il sopravvento, perdendosi nelle nebbie della ricerca di continui miglioramenti stilistici o peggio ancora in una illusoria pretesa di perfezione artistica
Non rielaborate continuamente i vostri versi per farli sembrare migliori.
Esercitatevi piuttosto a verbalizzare immediatamente le vostre esperienze, perché solo così esprimerete la vostra vera natura.
Riconfezionare a posteriori un haiku, anche se poeticamante è accettabile, in termini zen , significa mascherare quello che si è, significa non accettarsi, significa alimentare il proprio ego, significa mentire a sé stessi.
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